Abbigliamento

5,8 milioni di tonnellate di tessuti direttamente in discarica (11kg a persona);
1,7 tonnellate di CO2 all’anno; 3.800 litri d’acqua per la produzione di un paio di jeans.
Pochi ma significativi dati, che ci fanno capire perché l’industria della moda sia il secondo settore più inquinante al mondo.
Si stima che nei prossimi 12 anni, le emissioni provocate dal settore, aumenteranno del 60%.
Tra l’80 e il 90% dell’acqua utilizzata, viene reimmessa nel sistema senza ulteriori controlli di salute.

La produzione non sostenibile dei capi, vede il suo effetto anche nel sociale: la delocalizzazione di aziende ha portato ad una riduzione del salario.
Teatro di violazioni, la filiera tessile, vede come principali protagonisti donne e bambini, a tal punto da essere definita come “la seconda industria maggiormente esposta alla schiavitù moderna”

TIPS:

STRUMENTI PRATICI:

  1. Usare i contenitori gialli per la raccolta e lo smaltimento dei vestiti usati (si stima che il 68% degli indumenti viene destinato al riutilizzo; il 25% è sottoposto al riciclaggio delle materie prime e il 7% smaltito perché non più utilizzabile)
  2. Frequentare mercati e negozi vintage/di seconda mano 
  3. Consulta la mappa:

Ti sei reso conto che la tua impronta ecologica non è poi così sostenibile e vuoi aggiustare il tiro?
Grazie a questa mappa che abbiamo realizzato con i ragazzi di SustainAbility Padova, potrai orientarti più facilmente per quanto riguarda l’acquisto responsabile di: abbigliamento; cibo; prodotti sfusi; casa; cura della persona; mobilità sostenibile; smaltimento di rifiuti particolari e ristorazione più sostenibile.
Per la mappa Clicca qui.

APPROFONDIMENTI:

  • The true cost”, ci siamo mai chiesti che impatto hanno le nostre scelte “di stile” sul pianeta e sui suoi abitanti? Ecco il documentario adatto a chi vuole schiarirsi le idee. (Presente su Netflix)
  • River blue”, questo film narra come la natura, nei fiumi sia vittima delle inondazioni di inquinanti tossici e dell’alto consumo di acqua utilizzato dalle industrie per la produzione di jeans e concia di pelli. (Presente su Vimeo)
  • Intrecci etici” documentario e podcast sporadico, per chi vuole avvicinarsi ad una tematica mondiale, partendo dal proprio territorio, il progetto che ci proietta positivamente in una visione rivoluzionaria della moda sostenibile. (Documentario: https://www.intreccietici.it/documentario/ podcast: Spotify) 
  • Fashionopolis. The price of fast fashion and the future of clothes” di Dana Thomas: il problema del fast fashion presentato dal fondo delle filiere produttive tessili, con una seguente illustrazione a come le nuove tecnologie si stanno adoperando per la risoluzione del fenomeno.
  • “Siete pazzi a indossarlo” di Elizabeth L. Cline: un confronto tra le industrie tessili più e meno avvantaggiate, un percorso con partenza: nascita dei capi a basso costo e destinazione finale in cui è presentato il conto delle nostre scelte: le conseguenze sull’ambiente, gli individui e il mercato. 
  • “La rivoluzione inizia dal tuo armadio” la stilista Marina Spadafora ci presenta una guida alla scelta sostenibile per abbattere la tendenza al consumo del fast fashion.